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IL COVID-19 E L'ANSIA

Nel contesto attuale, quello del Covid-19, l’ansia è una delle condizioni più frequenti che si vivono e questo è normale e giustificato. L’ansia, infatti, rappresenta una risposta ad una situazione che si percepisce come pericolosa e quella del Coronavirus lo è, per la salute e la vita di tutti. Tipicamente, i segnali dell’ansia si presentano a livello fisico e psicologico.

Tra i segnali fisici rientrano la sudorazione, la tachicardia, la bocca asciutta, le vertigini, i tremori, le sensazioni di asfissia e soffocamento, il mal di stomaco e la nausea. Tra le condizioni che si presentano a livello psicologico si ritrovano la convinzione che la situazione che si vive non possa cambiare e che peggiorerà, l’impossibilità di cambiare il proprio atteggiamento, la sensazione di essere in pericolo, una certa insicurezza, l’evitamento delle situazioni temute, un blocco nello svolgimento delle proprie attività, l’insonnia, gli incubi, uno scarso senso di fiducia in sé e negli altri, una certa irritabilità. Sono diverse le persone che riportano questi sintomi in questo periodo.

Oltre ai rischi che porta di per sé il Covid-19, esso rappresenta una situazione critica anche per le tante incertezze che lo caratterizzano, in quanto virus nuovo.

Le altre motivazioni per cui ci si può sentire in ansia in questo momento sono legate al contesto che si presenta come conseguenza del virus. Il primo elemento da prendere in considerazione è che, a causa del Coronavirus, la quotidianità di ognuno ha subito notevoli cambiamenti, si può anche dire che sia stata stravolta. Si sono vissuti mesi di lockdown. La prima misura adottata è stata la chiusura delle scuole e gli studenti sono passati alla didattica a distanza, senza sapere fino a quando sarebbe durata questa situazione, se non verso la fine della scuola. Chi ha potuto è passato alla modalità di lavoro in smart working, chi non ha avuto questa possibilità o è rimasto completamente fermo (con ripercussioni di tipo economico) o ha continuato a lavorare. In quest’ultimo caso si tratta di persone che hanno vissuto l’attività lavorativa in condizioni diverse da quelle a cui erano abituate, a partire dal distanziamento fisico, per passare all’uso della mascherina fino alla paura di essere un veicolo di contagio per i propri cari. A queste situazioni va aggiunto il divieto di poter uscire e svolgere liberamente le proprie attività. Le città, inoltre, nei mesi scorsi sono diventate spettrali, si è assistito a situazioni surreali. Non solo queste situazioni si sono presentate, ma si sono verificate in maniera improvvisa e rapida. Le stesse notizie dei primi casi di Covid-19 in Italia sono arrivate molto velocemente; addirittura il primo decesso si è avuto nello stesso giorno del primo contagio. A questo si deve aggiungere la sensazione sperimentata e riportata da molti di “combattere” contro un nemico invisibile e di “essere in guerra”. Proprio perché il nemico è invisibile, spesso si temono i contatti con gli altri, in quanto questi potrebbero essere asintomatici e rappresentare, quindi, un pericolo pur senza che questo sia evidente. Sono state diverse, inoltre, le persone che hanno affermato di chiedersi più volte se da questa situazione si possa uscire o se ci sia il rischio che non termini. Non bisogna dimenticare che le notizie che si ricevevano fossero allarmanti e che il numero dei contagi e dei decessi è stato elevato per molti giorni. Inoltre, si è sentito parlare del rischio di una seconda ondata di contagi in autunno e si sta assistendo ad un consistente aumento di casi. Inoltre, vi è il timore per le ripercussioni che la riapertura delle scuole potrebbe avere sulla diffusione dei contagi. Altre situazioni di incertezza sono dovute alla possibilità di un nuovo lockdown generalizzato o più chiusure localizzate ed alla difficoltà di distinguere i sintomi della normale influenza e quelli del Covid-19.

Questi sono tutti elementi che incidono sul proprio senso di controllo sulla situazione, che, di fatto, si sente annullato. È normale che, a causa di tutti questi elementi, ci si senta ansiosi e si sperimenti un senso di insicurezza.

Ci si può chiedere, quindi, come si possa gestire l’ansia in questo contesto così complesso.

È importante, quando ci si sente in ansia, come prima cosa rendersene conto, riconoscendo il proprio stato emotivo e metterlo in relazione a quello che sta accadendo. In questo modo si ha la possibilità di attribuire all’ansia la giusta motivazione. Può essere utile, inoltre, condividere quello che si sperimenta e le proprie preoccupazioni con persone vicine. Un’altra cosa fondamentale è quella di mettere in atto comportamenti razionali ed attenersi alle regole che vengono indicate. In questo modo si può contribuire ad avere un senso di controllo sulla situazione. Quando ci si rende conto che da soli non si è in grado di gestire l’ansia, può essere utile chiedere un aiuto ad un esperto.

 

A cura di: 

Dott.ssa Rosanna Giansanti

Psicologa e psicoterapeuta