SCUOLA IN PRESENZA PER I FIGLI DEL PERSONALE SANITARIO
Il DPCM del 3 novembre u.s., nel disporre la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole superiori (e nelle classi II e III delle medie nelle zone c.d. “rosse”), ha previsto specifiche eccezioni in cui deve comunque essere garantita la presenza degli studenti a scuola.
Si tratta, in particolare, delle esercitazioni pratiche nell’ambito delle attività di laboratorio, e inoltre degli alunni con disabilità o BES (bisogni educativi speciali). A tali ipotesi si aggiunge la peculiare disposizione riguardante i figli del personale sanitario impegnato nella pandemia.
La nota del MIUR prot. n.1990 del 5.11.2020 dispone espressamente che: “Nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste, attenzione dovrà essere posta agli alunni figli di personale sanitario (medici, infermieri, OSS, OSA...), direttamente impegnato nel contenimento della pandemia in termini di cura e assistenza ai malati e del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, in modo che anche per loro possano essere attivate, anche in ragione dell’età anagrafica, tutte le misure finalizzate alla frequenza della scuola in presenza”.
I genitori, dipendenti del servizio sanitario, impegnati in prima linea nel contenimento della pandemia – e non potendo ovviamente essere messi in smart working - potranno quindi richiedere alla scuola la possibilità che i figli possano seguire l’attività didattica in presenza, in gruppi limitati. La richiesta dovrà essere debitamente motivata.
A cura di: Avv. Irene Manfroni