“C’era una volta un’emozione…”

La competenza emotiva è una risorsa necessaria per favorire il benessere personale e per garantire un
buon funzionamento sociale.
Durante la prima fase dello sviluppo, i bambini hanno meno esperienza del mondo e delle reazioni
emotive ad esso associate, e hanno, dunque, maggiore difficoltà nell'dentificare il proprio vissuto
emotivo e ciò che crea loro disagio.
I più recenti studi in psicologia a livello internazionale sono concordi nell’affermare che una corretta
“alfabetizzazione emotiva” dei bambini e dei ragazzi – cioè insegnare loro a riconoscere, esprimere e
gestire correttamente le emozioni - contribuisce allo sviluppo di adeguate competenze relazionali,
dell’empatia e di comportamenti positivi nella cura di se stessi da un punto di vista fisico, psicologico
e relazionale.
Scopo generale del progetto è dunque quello di favorire e potenziare una corretta educazione emotiva
al fine di rendere il bambino maggiormente consapevole e capace di riconoscere, esprimere e gestire
le proprie emozioni ed a relazionarsi con gli altri.
Come scoperto da P. Eckman, esistono 6 emozioni di base che sono universali, nel senso che non
subiscono variazioni in funzione della cultura e del genere, ma possono essere sperimentate fin dalla
nascita. Queste emozioni sono: rabbia, tristezza, gioia, paura, disgusto e stupore.
Quel che invece cambia è ciò che provoca queste emozioni, l’evento scatenante; ognuno sperimenta
gli eventi in modo differente, così come è differente la strategia che ognuno mette in atto per gestire il
vissuto emotivo che ne deriva.
I bambini, a differenza degli adulti, possono non essere ancora del tutto consapevoli di ciò che
sentono e rimanerne sopraffatti. In pratica, non possiedono ancora le abilità per autoregolarsi in modo
funzionale ed autonomo, ragione per cui è necessario che siano guidati nella scoperta di sé, delle loro
emozioni e delle modalità utili per autoregolarsi.
Il progetto “C’era una volta un’emozione…” vuole dunque essere un percorso per favorire
un’alfabetizzazione emotiva sin dalle prime fasi di sviluppo dell’essere umano, ovvero l’età infantile.
L’aspetto maggiormente innovativo del progetto è quello di seguire due filoni importanti di sviluppo:
quella della scoperta delle emozioni e quello della valorizzazione dell’identità individuale. A tal
proposito, infatti, viene sottolineato come ciascuno di noi sperimenta ed esprime con la mimica
facciale le medesime emozioni di base, ma come l’antecedente emotivo, la regolazione e le strategie
siano differenti per ciascuno di noi rendendoci unici e speciali.
Un ulteriore punto importante che favorisce la riuscita dello sviluppo della competenza emotiva è
quello di giocare con tutti gli elementi che caratterizzano le emozioni: linguistici, corporei,
intrapsichici e relazionali.
Ciò che viene favorito è dunque la presa di coscienza di sé, degli altri, nonché degli aspetti che ci
rendono simili e degli aspetti che ci rendono irripetibili e perciò fonte di ricchezza quando ci
confrontiamo.
OBIETTIVO GENERALE:
Favorire e potenziare una corretta educazione emotiva al fine di rendere il bambino maggiormente
consapevole e capace di riconoscere, esprimere e gestire le proprie emozioni ed a relazionarsi con gli
altri.
OBIETTIVI SPECIFICI:
1. Aumentare nei bambini la conoscenza delle emozioni da un punto di vista linguistico, corporeo e
visivo, sia per quanto riguarda sé stessi sia rispetto agli altri.
2. Incrementare negli stessi la comprensione dei propri stati affettivi; ovvero capire cosa noi sentiamo
e come lo esprimiamo.
3. Sviluppare la capacità nei bambini di gestire gli stati affettivi, intesa come l’abilità di esprimere e
regolare le proprie emozioni.
4. Valorizzare la propria e altrui unicità, imparando modalità relazionali positive volte al confronto e
all’inclusione.
METODOLOGIA:
Gli strumenti utilizzati:
● la Fiaba. Uno dei mezzi per eccellenza nell’educazione del bambino. Attraverso le fiabe il
piccolo può vivere ed imparare ad affrontare le paure, le situazioni della vita e le difficoltà in
modo sicuro, come se fosse una palestra. La Fiaba prevede, inoltre, il lieto fine, che infonde
un senso di sicurezza ai più piccoli (il sole torna sempre a risplendere), e gli aiutanti, che
mandano al bambino un messaggio rassicurante (non sei solo, puoi chiedere aiuto).
● Il Circle Time. Ci si siede in cerchio e si cerca di individuare i propri vissuti emotivi
confrontandoli anche con quelli sperimentati dagli altri con il fine di favorire la comprensione
di sé, l’empatia e la comunicazione emotiva reciproca.
● Il Role Playing. La tecnica del “mettere in scena” una situazione con il fine di sperimentare in
prima persona gli aspetti pratici ma soprattutto psico-emotivi di cui si sta parlando.
ATTIVITÀ:
Il progetto, attivo a partire dal mese di Novembre 2023 prevede 10 incontri con cadenza
mensile da 60 minuti ciascuno.
Durante ogni incontro viene letta una fiaba che si focalizza sulla scoperta, espressione e gestione di
un’emozione di base specifica o su degli eventi emotivi particolari che i bambini possono vivere
quotidianamente. Dopo ogni favola viene messo in atto il Circle Time, seduti in cerchio si cerca di far
emergere cosa si prova rispetto alla storia letta. Infine, un Role Playing, la messa in scena della storia
ascoltata per comprenderne le tonalità emotive che i personaggi hanno vissuto e di cui si è parlato, ma
soprattutto mettendo in atto le strategie suggerite dalla fiaba per regolare e gestire l’emozione trattata.
In questo modo il bambino potrà sperimentarle in prima persona in un ambiente guidato che lo aiuterà
nella comprensione dell’efficacia di quelle strategie.
Il 10° ed ultimo incontro è finalizzato al consolidamento di ciò che si è appresso, e alla valorizzazione
dell’unicità di ogni bambino, ragione per il quale dopo la lettura di una favola specifica e del circle
time viene realizzato dai bambini un artefatto a tema.
DESTINATARI:
I bambini di 5/6 anni che frequentano l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e, indirettamente,
le rispettive famiglie, gli insegnanti, la Scuola e la società nel loro complesso.
Questo significa che il benessere del singolo si espande anche a coloro che gli sta intorno, ragione per
cui gli effetti positivi del suddetto progetto possono coinvolgere anche le figure vicine ai bambini.